Il succedersi di corone collinari che digradano dalle montagne appenniniche, l'alternarsi di rilievi più o meno dolci a piccole valli, offrono una suggestiva veduta d'insieme.
Sui rilievi si nota un susseguirsi di ampi prati (utilizzati prevalentemente per il pascolo di bovini, equini e ovini) e di boschi.
Questi ultimi sono relativamente fitti e costituiti da latifoglie. Scendendo verso le colline, si nota il progressivo prevalere di zone coltive, anche se ancora persistono i pascoli. Si notano anche terreni erosi (frequente il fenomeno dei calanchi) che, alternandosi con quelli verdi, offrono al paesaggio una varietà d'aspetto. Gli insediamenti rurali nella montagna sono assai rari, mentre cominciano a diventare frequenti attorno alla linea dei 500 metri.
Il loro numero aumenta ovviamente nella parte collinare e in pianura, dove si nota una tipologia d'insediamento particolare:
le case padronali e le fattorie da una parte, le case coloniche dall'altra, unite idealmente dalle necessità del progetto agricolo.
Per la vegetazione si nota quanto segue: da 400 a 800 - 1000 metri di altezza si susseguono boschi di querce, di cerri e di castagni. Le piante erbacee sono la Vesparia, il Giglio caprino, la Lingua cervina.
Salendo verso i 1000 metri, si incontrano boschi di faggio ed erbe, come l'Asperula, l'Acetosella, l'Anemone e la Belladonna. Nelle radure non mancano Lamponi, Asfodeli, Nibbi, Crochi.
Qua e là si possono notare piccoli boschi di pino e abete, nati in seguito a una politica di rimboschimento iniziata dopo la seconda guerra mondiale.
Si incontrano mammiferi (daini, caprioli, cinghiali, lupi, volpi, tassi, puzzole, donnole); roditori (istrici, ghiri, ricci, talpe, scoiattoli); rapaci (gufi, civette, allocchi, barbagianni, poiane, falchi, sparvieri); volatili comuni (ghiandaie, cinciallegre, picchi, cuculi, upupe, cornacchie, gazze, merli); rettili (lucertole, ramarri, biscie d'acqua, biacchi, vipere).
Non si dimentichi che l'estrema varietà dei percorsi e della vegetazione, la frequente novità delle prospettive paesaggistiche, la possibilità di incontrare tracce di antiche strade o di antichi insediamenti abitativi o militari, oltre che di strutture destinate alla pietà e alla preghiera, fanno di questa valle e di questi monti uno scenario che evoca con immediatezza la descrizione fattane da Plinio il giovane, l'incanto che vi suscitò Francesco d'Assisi, la forza che vi hanno sempre espresso gli uomini con il lavoro o con l'eroismo delle armi, la dolcezza che vi colsero gli artisti maggiori.
Un ambiente di questo tipo si presta alle più diverse escursioni a piedi e a cavallo. I percorsi si sviluppano globalmente per 320 Km e possono essere studiati secondo una ripartizione in tappe giornaliere, percorribili nel tempo medio di cinque o sei ore.
Ovviamente, se si usa il cavallo, o, quando è possibile, la bicicletta, i tempi si riducono. In ogni caso, alla durata media di percorrenza devono essere aggiunte le soste per i pasti, le visite e brevi momenti di riposo. Gli itinerari possono essere seguiti con facilità grazie alla segnaletica tracciata in vernice bianco-rossa secondo le convenzioni vigenti. Sono anche utilizzati cartelli indicatori di direzione posti agli incroci principali e recanti una scritta bianca su fondo verde.
Questi itinerari possono soddisfare tutte le attese di coloro che si immettono in un ambiente incontaminato e vogliono ricavarne l'immagine palpabile della bellezza e della pace.
In Valtiberina vi sono 4 Riserve Naturali ("Alta Valle del Tevere - Monte Nero", "Monti Rognosi", "Bosco di Montalto", "Alpe della Luna").
I testi sono stati tratti da: "Quattro itinerari in Valtiberina" - COMUNITÀ MONTANA VALTIBERINA TOSCANA
"Valtiberina" - AZIENDA DI PROMOZIONE TURISTICA DI AREZZO
Ecco l'elenco e le schede dei vai comuni della Valtiberina Toscana:
Anghiari
Badia Tedalda
Caprese Michelangelo
Monterchi
Pieve Santo Stefano
Sansepolcro
Sestino
Altri due motivi per visitare la Valtiberina in tutta la sua bellezza: